Febbraio 6, 2022

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L’uso di biocarburanti a base di olio vegetale è aumentato vertiginosamente negli ultimi anni perché sono considerati un sostituto “più verde” per i combustibili fossili. Sebbene la loro sostenibilità sia ora sempre più messa in discussione, la domanda continua a crescere, e questo ha stimolato la continua espansione della coltivazione della palma da olio attraverso i tropici, specialmente in Indonesia. Le emissioni di gas a effetto serra sono importanti perché hanno effetti ambientali di vasta portata come il cambiamento climatico. L’Unione europea (UE) ha definito i requisiti minimi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per i biocarburanti nella sua direttiva sulle energie rinnovabili: l’intero ciclo di vita del biodiesel da olio di palma deve mostrare almeno il 60% di risparmio di emissioni di gas a effetto serra rispetto ai combustibili fossili. In questo studio, i ricercatori del Centro di ricerca collaborativo tedesco-indonesiano ” Ecological and Socioeconomic Functions of Tropical Lowland Rainforest Transformation Systems (EFForTS)” hanno analizzato l’intero ciclo di vita del biodiesel da olio di palma. I ricercatori hanno utilizzato misurazioni sul campo dei flussi di gas serra durante le diverse fasi della coltivazione della palma da olio nella provincia di Jambi in Indonesia.

“Le palme da olio mature catturano alti tassi di CO2, ma ci sono gravi conseguenze per l’ambiente dallo sgombero delle foreste. In effetti, le emissioni di carbonio causate dall’abbattimento delle foreste per piantare palme da olio sono solo parzialmente compensate dalla futura cattura del carbonio”, afferma l’autrice principale Ana Meijide del gruppo di agronomia dell’Università di Gottinga. Lo studio ha dimostrato che il biodiesel da olio di palma dal primo ciclo di rotazione delle palme produce il 98% in più di emissioni rispetto ai combustibili fossili. “L’impatto negativo del biodiesel sui gas serra si riduce quando l’olio di palma proviene da piantagioni di palma da olio di seconda generazione”, afferma il professor Alexander Knohl, autore senior del gruppo di bioclimatologia dell’Università di Gottinga. Solo il biodiesel da olio di palma proveniente da piantagioni di seconda rotazione raggiunge il risparmio di emissioni di gas serra richiesto dalla direttiva UE.

Sulla base di questi risultati, i ricercatori hanno testato scenari alternativi che potrebbero portare a un maggiore risparmio di gas serra rispetto ai modelli attuali. “Cicli di rotazione più lunghi, come l’estensione del ciclo di piantagione a 30 o addirittura 40 anni rispetto ai convenzionali 25 anni, o varietà a rendimento precedente hanno un sostanziale effetto positivo sulle emissioni di gas serra both entrambi gli scenari sono fattibili e relativamente facili da implementare”, aggiunge Meijide. “Questa ricerca evidenzia quanto sia importante che le pratiche agricole e le politiche governative prevengano ulteriori perdite di foreste e promuovano cicli di rotazione più lunghi.”

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